Rifflessologia Plantare
Come funziona la riflessologia plantare?
La riflessologia plantare è una terapia olistica che ha l’intento di operare un “riequilibrio energetico dell’intero organismo al fine di stimolarne le capacità di autoguarigione”. Viene eseguita con una tecnica di massaggio specifica o microstimolazione puntiforme sui piedi e se praticata correttamente ha dimostrato avere un effetto benefico sull’organo o sistema, corrispondente al riflesso stimolato.
La riflessologia plantare ha una storia molto antica, i primi trattamenti sono stati applicati in Cina ed India nel 5000 a.C., dove si usavano terapie mediche utilizzanti la pressione delle dita per influenzare i campi energetici dell’organismo (agopuntura ed acupressione, digitopressione, shiatsu). Pur tra le molte scuole e tradizioni, è oggi una disciplina abbastanza diffusa anche in Occidente.
Le tecnica riflessologica si distingue in orientale ed occidentale. Nonostante il principio sia il medesimo, la riflessologia cinese si basa sui principi della medicina tradizionale cinese, le mappe di punti da microstimolare, corrispondono sostanzialmente a quelli dell’ agopuntura; mentre la riflessologia occidentale attinge ai principi basati sulla medicina convenzionale e nasce infatti in concomitanza delle prime scoperte in ambito neurologico. Entrambe le modalità di intervento hanno effetti positivi su vari disturbi e patologie in quanto stimolerebbero la circolazione sanguigna, il sistema nervoso,il sistema immunitario, endocrino, linfatico, energetico.. La pressione sulla zona riflessa dolorante avrebbe quindi il compito di stimolare l’ omeostasi intervenendo sul problema riscontrato con conseguente azione terapeutica. La riflessologia può essere utilizzata come supporto alle terapie mediche convenzionali. Va tuttavia sottolineato il riferirsi ad essa con l’appellativo di terapia (o medicina) complementare e non alternativa.
Acupressione o digitopressione
L’acupressione, o digitopressione, con la fitoterapia e l’agopuntura, è una delle tre grandi discipline della medicina tradizionale cinese. E’ un metodo terapeutico naturale e millenario che consiste nell’esercitare una pressione con i polpastrelli o una apposita “penna” nei punti in cui generalmente si pratica l’agopuntura, procurando benefici nella cura dei dolori. La storia dell’acupressione è molto antica, più di 5000 anni fa, in Cina si iniziò a indagare sulla pressione di alcuni punti del corpo che sembrava alleggerire il dolore con benefici anche su altre zone del corpo, per quanto lontane dal punto osservato. In questo modo, furono rilevati altri punti che oltre ad agire sulla riduzione del dolore specifico, mostravano un’influenza positiva anche sul funzionamento di alcuni organi interni. Questa disciplina è tuttora studiata principalmente in Asia orientale, promotrice di alcune ricerche secondo le quali l’acupressione potrebbe curare fino al 90% delle disfunzioni fisiche. La digitopressione può essere di tipo ” rilassante” o ” stimolante” cioè che mira ad aumentare la sensazione di benessere ed energia. I benefici ad esempio si riscontrano nel trattamento di lombalgia, emicrania, nausea, insonnia, depressione, ecc..
Sia che ci sia ristagno, eccesso o dispersione, la tecnica agisce in modo mirato ed efficace dove le linee energetiche che attraversano il corpo hanno un legame stretto con gli organi, visceri e organi di senso, che a loro volta sono assolutamente connessi alla stagionalità, alle ore del giorno, all’età dell’individuo e alla sua costituzione. Di fatto, è un vero e proprio trattamento volto a promuovere l’autoguarigione, in quanto il tocco sblocca il Qi (energia vitale) laddove serve stimolando il corpo al recupero. Questo perché secondo la teoria di MTC ci sono 12 principali canali energetici detti meridiani, che attraversano il nostro corpo e che si originano dalla punta delle dita, si connettono al cervello e poi agli organi e visceri associati. Questo trattamento, che stimola il flusso energetico del corpo, rafforza le capacità di autoguarigione e permette di resistere meglio alle malattie.